La Sabina-Associazione culturale
Il territorio dell'antica Sabina oggi si estende in tre diocesi (Sabina-Poggio Mirteto, Rieti, Tivoli) e due province (Roma, Rieti). Il territorio tra storia e letteratura è da scoprire, tutelare, valorizzare.
Cicerone scriveva di essa: "Fiore d'Italia, decoro e forza dello Stato" e lo scrittore Guido Piovene così gli faceva eco nel suo ‘Viaggio in Italia’: “ La Sabina è terra classica e bellissima“.
E’ in questa terra che sorge l’Abbazia di Farfa (V secolo) e San Francesco d’Assisi volle iniziare la sua missione lasciando traccia nei santuari della Valle Santa di Rieti che oggi chiamiamo « Cammino di Francesco ».
L’impianto medievale è ancora ben disegnato in tutti i centri con castelli, palazzi, torri, mura, da far dire a Leone X ‘Tota Sabina Civitas’ come se fossero un’unica città, legandola a Roma in quel motto araldico SPQS.
La Sabina di oggi ha ancora spazi rurali e a “misura d’uomo” con paesaggi in cui si alternano colline, fiumi, laghi, pianure e montagne. Tra queste il Terminillo, le fonti di Cotilia e Cottorella, le riserve naturali e protette della Laga, del Soratte, del Tevere-Farfa, del Cevia-Navegna e dei Lucretili.
Terra straordinaria per flora e fauna, terra sorprendente per le potenzialità sportive che vi si possono praticare: dal trekking all’escursionismo, dal volo a vela alla pesca, dallo sci alla canoa.
Famosi sono gli appuntamenti del meeting di atletica di Rieti alla gara podistica Amatrice-Configno.
Terra di tradizioni in cui fiere e feste, processioni religiose e rievocazioni storiche, si intrecciano tutto l’anno da rendere l’agenda turistica-culturale interessante e preziosa.
Tra questi appuntamenti da consigliare si può indicare: la gara dei poeti a braccio di Borbona, il Palio del velluto a Leonessa, l’infiorata di Poggio Moiano, la processione di S.Antonio da Padova a Rieti, l’assalto al castello di Contigliano, il presepio vivente di Greccio; i premi cinematografici di Poggio Mirteto (mirto d’oro), di Casaprota ( Fausto Tozzi), di Palombara Sabina (cerase d’oro), di Fiano Romano (Feronia Festival); il Reate Festival, le feste del cavallo…
Un discorso a parte meritano le sagre ed ogni centro ha una sua tipicità: le sagne di Scandriglia, le patate di Leonessa, la porchetta di Poggio Bustone e Selci; il fagiolo di Borbona, il tartufo di Stipes, gli stracci di Antrodoco, la lumaca di Posta, gi spaghetti di Amatrice, le ciambelle di Frasso e Poggio Nativo; le castagne di Marcetelli, Pescorocchiano, Antrodoco e Borgovelino; la braciola di Longone e Cittaducale; le fregnacce di Vacone, di Montasola e Montebuono; gli stringozzi di Casperia , Cottanello, Castel di Tora, Collevecchio; il fallone di Stimigliano e Torri; le fettuccine alla trebulana di Monteleone, il turchetto di Belmonte e poi quella del pecorino, dei funghi, degli asparagi, della bruschetta, dell’olio d’oliva, del vino, della panzanella, dell’uva, della polenta, degli gnocchi, della pesca, della ciliegia, etc
Avvolgente è il richiamo agli antichi tracciati in cui si possono vivere e respirare momenti forti:
La via benedettina che oltre a Farfa invita a riscoprire i monasteri rurali e al pellegrinaggio al santuario della SS.Trinità di Vallepietra.
La via francescana che oltre al cammino di Francesco (la Valle Santa di Rieti con i suoi quattro santuari) oggi si lega alla via francigena.
La via germanica detta anche via longobarda o sacra o romea orientale o di Gerusalemme che collegava i due antichi ducati longobardi di Spoleto e Benevento e univa i due santuari di San Michele arcangelo.
La via carolingia (foto a lato) che fu il percorso di Carlo Magno verso Roma passando per Mentana e Farfa conduce ad Aquisgrana.
La via della transumanza anche essa unisce i due santuari di San Michele Arcangelo da Monte San Giovanni (Rieti) a Monte Sant’Angelo sul Gargano (Foggia) passando per Aquila si snoda per 243 km.
La via della neve i cui punti erano il Terminillo (foto) e i Lucretili univa salaria e nomentana per rifornire Roma di ghiaccio.
La via dell’olio d’oliva che unisce le città e strade dell’olio delle due province in un percorso misto di visite a musei, agriturismi, fattorie didattiche, frantoi, oleoteca e la visita al famoso olivo di Canneto che misura 7 metri di circonferenza e 14 metri d’altezza con una produzione record di quintali di olive.
La via dei monumenti: a Mentana quello nazionale dei garibaldini, quello della Lira italiana di Rieti, etc
La via dei santuari di santa Vittoria a Monteleone, di san Giuseppe da Leonessa a Leonessa, di san Felice da Cantalice a Cantalice, di santa Anatolia a Borgorose, di san Cataldo a Cottanello, del beato Bernardo Silvestrelli a Moricone, la casa di santa Agostina Pietrantoni (patrona degli infermieri) a Pozzaglia Sabina,etc.
La via dei musei: della beata Filippa Mareri a Borgo San Pietro, del silenzio delle clarisse eremite a Fara Sabina, di Lucus Feroniae a Capena, dei garibaldini a Mentana, dell’olio d’oliva a Castel Nuovo di Farfa; della civiltà contadina a Micigliano, Amatrice, Configno, Borgovelino e Posticciola; la collezione Wurth a Capena, degli automi di Guido Accascina a Montopoli, di sculture lignee Raniero a Toffia, internazionale del presepe a Greccio; archeologico a Rieti, Fara e Monteleone; civico e diocesano di Rieti; civico Cesi-Delija di Antrodoco, territoriale del Parco dei Lucretili a Palombara, territoriale dell’agro foronovano a Torri.